mercoledì 31 dicembre 2008

Concerto
Natus est
Salvator Mundi


Musiche del '600 veneziano per il tempo di Natale di Monteverdi, Cavalli, G. Gabrieli, Grandi, Rovetta e altri.
Per 8 voci e strumenti antichi


Chiesa di Santa Maria della Pietà, Venezia
30 dicembre 2008 ore 19.00

C’è un filo rosso che unisce il dono del Corpo di Gesù all’umanità per mezzo dell’umile “sì” della Vergine Maria, al dono del Corpo di Cristo all’umanità attraverso le parole pronunciate dal sacerdote sull’altare. Il tema del corpo lega inseparabilmente il Bambino Gesù e l’Eucaristia con la Madonna, che ha dato la sua carne a quel Corpo e che è l’immagine e il membro più santo della Chiesa. Così il mistero dell’Incarnazione fà un tutt’uno con il sacrificio di Gesù Cristo sulla Croce, anticipato nell’ultima cena e offerto all’umanità di tutti i tempi nell’Eucaristia.
Questo asse fondamentale della fede cristiana è ben presente anche in J.S. Bach, tra il Weihnachtsoratorium e la Matthäuspassion.

Nella Liturgia cattolica, questo è un tempo di gioia [Jubilate Deo], perché si celebra il Natale di Gesù [Laetentur caeli, Gloria in excelsis] e il mistero del Verbo incarnato [O suavissimum Verbum]; tuttavia se il Signore non avesse preparato una Casa per il suo Unigenito, invano vi avrebbero faticato i costruttori [Nisi Dominum]; ecco che questa splendida Dimora, non edificata da mani d’uomo, è la Vergine Maria, Alma Madre del Redentore [Alma Redemptoris Mater].

Le musiche scelte alternano con cura masse corali, strumenti e solisti, in modo da guidare l’ascoltatore in un percorso che orienta l’attenzione sul Corpo santissimo del Signore [O grande Mysterium], il dono più prezioso di Dio al mondo, che Egli ha affidato con amore e trepidazione alla libertà di una giovane ragazza di Nazareth [Laetaniae, Magnificat]; ella è «la porta dalla quale è venuta al mondo la Luce». [Ave Regina caelorum, Ave maris stella].
Gli Autori sono tutti “veneziani”, o per nascita, o perché hanno lavorato a lungo nella Basilica di San Marco o in altre chiese della città lagunare (Frari, Santo Stefano, ecc.), o perché vi hanno studiato.


soprani
Sara Bino, Anna Maria Garriga

alti
Chizuko Yoshida, Serena Catullo

tenori
Marco Mustaro, Fabio Comberlato

bassi
Marcin Wyszkowski, Giovanni Bertoldi

violini barocchi
Maria Luisa Barbon, Luca Penzo

viola da gamba
Rosita Ippolito

violone
Piero Gianolli

tromboni barocchi
Valerio Bassanello, Maurizio Meneguz, Ivo Pezzutti

tiorba
Pier Paolo Ciurlia

organo positivo
Nicola Lamon

direttore e concertatore
Jonathan Pradella


The music of this Christmas Concert is meant to keep in touch with the horizon where it was born, fostered and where it thrived. On this point I tried to indicate a red thread that links the gift of the Body of Jesus to humankind by means of the humble 'Yes' of Mary to the gift of the Body of Christ to humankind by means of the words uttered by a priest on an altar.

The theme of the Body links inseparably the Child Jesus and the Eucharist to the Virgin Mary, who gave HER flesh to that Body, and who is the image and the most holy member of the Church.

Therefore, the mystery of the Incarnated Word creates a unity with the sacrifice of Jesus Christ on the Cross, anticipated in the Last Supper and offered to humanity of all times (for eternity) in the Eucharist. This fundamental axis of Christian faith is well represented also in the strong thematic link between J.S. Bach’s Christmas Oratorio and St. Matthew Passion.
In the Catholic Liturgy, Christmas is joyful [Jubilate Deo] because it comes to life by the celebration of the Birth of Jesus [Laetentur caeli, Gloria in excelsis]


Alessandro Grandi, Laetentur caeli
Sara Bino e Anna Maria Garriga



Claudio Monteverdi, Laetaniae
Sara Bino, Anna Maria Garriga, Serena Catullo,
Marco Mustaro, Fabio Comberlato, Giovanni Bertoldi

venerdì 18 luglio 2008

Vespri Solenni del Redentore


Vespri Solenni del Redentore Tempio del SS. Redentore, Venezia 18 luglio 2008, ore 20.00

Tra i brani proposti:
A. Gabrieli
O crux splendidior cunctis astris, a 8

C. Monteverdi
Christe, adoramus te, a 5
Creator Alme Siderum (alternatim con il patriarchino)

A. Grandi
Jesu mi dulcissime
Dixit Dominus
, a 8
Magnificat, a 10

A. Balbi
Factum est proelium
, a 8
Dignum est Agnus

G. Rovetta
De profundis, a 8

Con l'esecuzione delle antifone patriarchine originali, di Salmi in falso bordone, di brani d'organo e pezzi strumentali dei Gabrieli e di G. B. Fontana

Gruppo vocale e strumentale
VeniDilecteMi
Maestro concertatore e direttore: Jonathan Pradella
Direttore artistico Roberta Reeder

Ricostruzione di una celebrazione di metà Seicento con salmi a doppio coro e antifone concertate di Monteverdi, Grandi, Rovetta, Balbi, Gabrieli. Si tratta propriamente dei Primi Vespri della grande festa cittadina, che oggi tornano a risuonare dopo un'attenta ricerca sulle fonti più antiche della musica liturgica veneziana conservate alla Fondazione Levi e al Museo Correr.

Il concerto prevede musiche per doppio coro, soli e strumenti antichi, ma anche il canto delle originali antifone patriarchine e di salmi in falso bordone. L'evento, nell'ambito della seconda edizione del Festival Monteverdi di Venezia, è stato affidato al Gruppo Vocale e Strumentale VeniDilecteMi, diretto dal M° Jonathan Pradella, che presenta in questa occasione un organico di dodici cantanti e cinque strumenti.

Com'è noto, la festa è legata al voto perpetuo che la Serenissima fece a Cristo Redentore nel 1576 per ottenere la liberazione dalla terribile pestilenza che stava decimando la popolazione lagunare. Affidandosi al Crocifisso come unica speranza di salvezza, il Senato deliberò la costruzione del Tempio e il pellegrinaggio annuale. Venezia, con gratitudine cristiana e con l'intuizione che forse non tutto è privo di senso, continua tutt'oggi questa secolare tradizione. Il canto dei Vespri del Redentore dunque ha insieme la caratteristica di una gioia carica di gratitudine per il passato, ma anche di implorazione fiduciosa per il futuro.

Tra i brani scelti, composti da autori attivi a San Marco ma anche in diverse altre chiese di Venezia, si segnalano in particolare O crux splendidior, a 8 voci di A. Gabrieli, scritto probabilmente proprio per il Tempio del Redentore, in occasione della posa della prima pietra; Christe, adoramus te, a 5 vv. e continuo di C. Monteverdi; di A. Grandi: Iesu mi dulcissime, per soprano e b.c., Dixit Dominus e Magnificat concertati a 10 vv. e b.c.. Verranno inoltre eseguiti brani d'organo e pezzi strumentali di Andrea e Giovanni Gabrieli e di G. B. Fontana.


Reconstruction of a celebration of the mid-17th century with psalms and double choir and antiphons concertate by Monteverdi, Grandi, Rovetta, Balbi, and Gabrieli. It will be the First Vespers of the great civic feast which today will again be heard after careful research using the oldest sources of Venetian liturgical music preserved at the Levi Foundation and the Correr Museum.

The concert will include music for double choir, soloists and early instruments, but also the singing of the original patriarchine antiphons and psalms in falso bordone. This will be the third event in the Festival Monteverdi di Venezia 2008 and will be performed by the Vocal and Instrumental Group VeniDilecteMi conducted by Jonathan Pradella, who on this occasion will present an ensemble of twelve singers and five instruments.

As noted, the festival is connected to the vow which Venice made to Christ the Redeemer in 1576 to obtain liberation from the terrible plague which was decimating the Venetian population. Placing their trust in the Cross as the only hope of salvation, the Senate decreed the construction of a church and an annual pilgrimage. Venice, with Christian gratitude and with the intuition which was perhaps also rational, continues this secular tradition until today. The singing of the Vespers of the Redeemer, therefore, has the characteristics both of a joyous debt of gratitude for the past, but also of a profound entreaty for the future.

The ensemble VeniDilectMi, originating in the choir of the Basilica of St. Mark’s in Venice, focuses on exploring the moment of the encounter between the great Franco-Flemish polyphony and the Italian tradition until the first Baroque, through research on sound and the word, in awareness of the profound and indissoluble link between the musical mode of thinking of the Renaissance masters and the spirituality which is expressed. The group participated in the international Festival in Palestrina (Rome) and Forli and, in spite of being formed recently, has already had concerts in numerous Italian cities with strong confirmation of their high quality from the public and critics.

Among the pieces chosen written by composers active in St. Mark’s, but also in other churches of Venice, certain pieces stand out, such as O crux splendidior for 8 voices by A. Gabrieli, probably composed namely for the Church of the Redeemer on the occasion of setting down the first stone; Christe, adoramus te for 5 voices and continuo by Monteverdi; by A. Grandi: Iesu mi dulcissime for soprano and basso continuo; Dixit Dominus and Magnificat concertati for 10 voices and basso continuo. Pieces for organ and instrumental pieces by Andrea and Giovanni Gabrieli and by G.B. Fontana will also be performed.



venerdì 30 maggio 2008

Concerto Magnificat


Magnificat
La Visitazione della Beata Vergine Maria
nelle Musiche del '600 veneziano


Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, Venezia
Sabato 31 maggio 2008
ore 20.00



Il percorso tematico-musicale della serata, che vede i brani vocali solistici o corali introdotti da brevi sinfonie e pezzi strumentali, vuole narrare un immaginario dialogo tra le due sante cugine: dalla quotidianità a volte stanca, alla gioia dell’incontro, per arrivare al Magnificat, non senza aver prima toccato, in profezia, il dolore del martirio di Maria sotto la Croce.


Tra i brani scelti, scritti da autori attivi a San Marco e anche in diverse chiese parrocchiali di Venezia, si segnalano in particolare il Pianto della Madonna di Claudio Monteverdi per soprano e basso continuo sulla musica del celeberrimo Lamento d’Arianna e il Magnificat I a 8 voci, 2 violini, 2 viole e continuo dello stesso Autore.


Programma

B. Marini, Passacalio, a 3 e basso continuo
A. Grandi, Gaudete omnes, a 2 soprani e b.c.
B. Marini, Sinfonia Sesto Tuono, a 4 e b.c.
S. Filippini, Letanie, a 5 voci e b.c.
B. Marini, Sinfonia Secondo Tuono, a 4 e b.c.
A. Grandi, O quam tu pulchra es, per voce e b.c.
A. Grandi, Quae est ista, a 2 soprani e b.c.
A. Grandi, Virgo prudentissima, per voce, 2 violini e b.c.
B. Marini, Sonata à 4, a 4 e b.c.
C. Monteverdi, Salve Regina, per alto, tenore, basso e b.c.
A. Grandi, Ave mundi spes Maria, per soprano, 2 violini e b.c.
A. Grandi, Ave maris stella, per soprano, 2 violini e b.c.
G. Rovetta, Canzon a 3, e b.c.
A. Grandi, Iustus germinabit, per voce, 2 violini, viola, arciliuto e tiorba
B. Marini, Sinfonia Terzo Tuono, a 4 e b.c.
C. Monteverdi, Pianto della Madonna, à voce sola, per soprano e b.c.
B. Marini, Sinfonia Primo Tuono, a 4 e b.c.
C. Monteverdi, Magnificat I, (Selva), a 8 voci, 2 violini, 2 viole e b.c.


soprani
Annamaria Garriga, Sonia Tedla Chebreab

alti

Morena d’Este, Jacopo Facchini

tenori

Alberto Allegrezza, Mario Giaccoboni

bassi

Giovanni Bertoldi, Davide Caldera

violini

Margherita Busetto, Justine Rapaccioli

viole da gamba

Rosita Ippolito, Laura Secco

arciliuto e chitarra barocca

Matteo Simone

tiorba

Pier Paolo Ciurlia

organo positivo

Nicola Lamon


Maestro concertatore e direttore
Jonathan Pradella


lunedì 10 marzo 2008

Concerto ADORAMUS TE, CHRISTE


Venezia, Chiesa di San Salvador
18 marzo 2008, ore 20.30



Meditazione sul mistero della Croce
con musiche di C. Monteverdi e di A. Grandi


Contrasto, opposizione, diversità: sono elementi tipici dell’ideale estetico barocco. L’uomo del Seicento si percepisce come essere senziente, che vive le passioni, l’affetto e la fantasia, ma ha al contempo un’immagine del mondo armonica e razionalmente ordinata.
Per l’artista di questo periodo, tuttavia, il sentimento non è mai “personale”, ma viene stilizzato, sfumando i confini tra vita e arte; è per questo che vengono potenziati al massimo gli strumenti dell’arte retorica più adatti a «muovere gli affetti».

La predominanza della parola diventa assoluta e la musica viene spinta fuori dai canoni del contrappunto osservato rinascimentale per sostenere ed esaltare il testo in maniera da sorprendere e commuovere.

La particolare attitudine al “drammatico” della musica del primo Seicento sposa mirabilmente i temi della Passione e della Croce di Cristo.
Un efficace paragone pittorico potrebbe essere Caravaggio: con le sue vampe di luce, i colori accesi sullo sfondo buio, in un realismo che non rifugge dal dolore e dalla miseria umana. Non si può non riscontrare la consonanza con la legge dell’Incarnazione, per cui l’opera di redenzione di Gesù non fu uno scherzo, una finzione, ma il supremo atto d’amore di Dio per noi:
[Cristo,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a Colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà. Pur essendo Figlio, imparò l`obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza.



MONTEVERDI, Cantate Domino a 6vv + cont. (1620)

GRANDI, Salvum me fac, Deus a 1v + cont. (1629)

GRANDI, O crux ave spes unica a 2vv + cont. (1616)

MONTEVERDI, Christe, adoramus te a 5vv + cont. (1620)

GRANDI, Salvum me fac, Domine a 2vv + cont. (1616)

GRANDI, O crux splendidior a 3vv + cont. (1630)

MONTEVERDI, Lauda Jerusalem a 3vv + cont. (1650)

MONTEVERDI, Messa a 4vv (1650), Kyrie
Gloria
Credo
Sanctus
Agnus Dei

GRANDI, Haec est arbor dignissima a 2vv + cont. (1616)

MONTEVERDI, Magnificat II a 4vv della Selva morale e spirituale (1640)


soprani
Sonia Tedla Chebreab
Guénola Fougeron

contralti
Monica Serretti
Eleonora Marzaro

tenori
Stefano Lasta
Nicola Lamon

bassi
Marcin Wyszkowski
Giovanni Bertoldi

Pier Paolo Ciurlia (tiorba)
Laura Secco (viola da gamba)
Nicola Lamon (clavicembalo)

Direttore
Jonathan Pradella